Bioma urbano

15 dicembre 2004
A cura di Flavio Misciattelli

Roma, via Principessa Clotilde, 7.

Un complesso di comunità animali e vegetali stabilizzate nel tessuto urbano, stravolge le gerarchie modificando i bioritmi dell’organismo territoriale.

Questo intenso fenomeno viene analizzato da cinque artisti, che studiano l’evoluzione degli individui e delle specie, all’interno del territorio.I quadri di Marco Tamburo danno una visione di masse in movimento che sembrano ingabbiate dalle geometrie cittadine, le stesse masse vengono introiettate sulle tele di Seboo Magone, che distorce i volti rispecchiando un’itercambiabilità tra paesaggio e personaggio. Maurizio Savini propone dei lavori, che come lastre, indagano il rapporto fra struttura umana e pensiero. Nicolaj Pennestri dipinge un mondo dove la natura soccombe, adattando se stessa ai bisogni dell’uomo o scappando. Infine, Pietro Ruffo studia la collisione fra placche tettoniche, il generarsi di eventi biologici-morfologici e il rapporto fra la catastrofe e il parassita.

Tutti e cinque seppur con ispirazioni diverse, interpretano questo mondo, con grande forza ed efficacia.

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Pietro Ruffo, 2004.